Mario Pizzoni, umbro di Sant’Eraclio (1935), comincia a dipingere i primi paesaggi e ritratti dal vero negli anni ’50; esordisce come pittore in occasione dell’Agosto corcianese nel 1962 e vince la medaglia d’oro. L’anno successivo a Città di Castello, in occasione del 20. della Resistenza, nella mostra intitolata a ‘Venanzio Gabriotti’ ottiene un importante riconoscimento sostenuto da Leoncillo in giuria. Realizza poi un grande quadro sulla tragedia del Vajont con tecnica particolare: pittura con colori ad olio graffiati, come un’incisione.
1964. Prima personale a Città di Castello a Palazzo Bufalini. Quindi partecipa alla collettiva ‘Pittori e scultori’ a Foligno, nell’unico locale del Teatro Piermarini scampato alle bombe. In questa fase la sua produzione pittorica è caratterizzata anche da Collages a tema politico, sociale e di costume.
Trasferitosi a Perugia, si diploma all’Istituto d’arte ‘Bernardino di Betto’ e successivamente frequenta l’Accademia di Belle Arti.
1968. Alterna l’impegno artistico a quello politico, insieme ad amici promuove una grande mostra sulla guerra del Vietnam, quindi partecipa ad una collettiva a Palazzo dei Priori, ‘Artisti umbri per il Vietnam’. A partire da questo periodo, comincia a sperimentare nuove tecniche ed esperienze frutto di ispirazione e conoscenza: in particolare viaggi per cave abbandonate. In Slovenia scopre una pietra durissima, grigia all’interno e scura fuori, chiamata la ‘Nube nera’; in una cava d’epoca romana una pietra bianchissima, senza venature, malleabile. Realizza alcuni lavori con queste ed altri materiali: pietre, arbusti, cortecce annerite dal fumo, trovati lungo ferrovie, scarti da discariche e residui da falegnamerie.
Negli anni ’70 e ’80 lascia i Collages per bassorilievi da parete con materiali vari. Partecipa a mostre personali e collettive: Assisi, Sassoferrato, Umbertide, Città di Castello.
Inizia la fase della scultura di grande dimensione a cielo aperto; frequentando assiduamente la cava di pietra dei Fratelli Borgia a Tuoro, progetta ‘La Serena di Tuoro’, lavori a carattere monumentale dislocati in vari luoghi.
Alla fine degli anni ’80 organizza collettive per l’inaugurazione del Centro direzionale di Fontivegge e altre a Cerreto d’Esi e Gubbio, quindi ‘Collocazioni’, sculture situate in spazi diversi nel centro storico di Perugia.
Nel 1989 partecipa alla manifestazione di Land art permanente ‘Scultori a Brufa’ di cui diventa direttore artistico per un certo periodo. Negli anni ’90 seguono numerose partecipazioni e personali tra cui ‘Trasimena’ e in seguito, ‘Sculture nel verde’ a Castiglione del Lago; ‘CartArte’ a Città della Pieve; ‘Sculture nel parco’, personale nella cornice monumentale di Villa Fidelia a Spello, seguita da ‘Integrazione’.
Altre collettive a Corciano, Spello, Gubbio e diverse a Perugia, in qualche caso con il ruolo di organizzatore.
A partire dagli anni ’90, ‘Sculture a Brufa’, opere open air nel borgo e dintorni che diventa ‘La strada del vino e dell’arte’, collegando il borgo a Torgiano; si allarga a ‘BrufArte giovani’.
Nel 1996 parte il progetto ‘Artisti a scuola’, promosso con diversi collaboratori per avvicinare il linguaggio dell’arte contemporanea agli alunni di varie scuole primarie di Perugia e provincia. Vede attività partecipative di alunni e artisti, in un uno spirito di libertà creativa di dialogo e collaborazione. Si rivela un grande successo con esiti espressivi sorprendenti. Parallelo il progetto ‘Giordano Bruno’ per il Comune di Panicale e la mostra dei lavori con gli allievi della Elementare di Tavernelle.
Per il nuovo millennio, la realtà industriale, gli opifici e le fabbriche dismesse diventano oggetto di interesse creativo a partire dalle attività nel grande capannone deposito/officina messo a sua disposizione da Tonino Guarducci. Sedi di operazioni artistiche sono il vecchio Feltrificio a Ponte Valleceppi e la Centrale idroelettrica a Ponte Felcino, nei cui spazi recuperati, si svolge una grande collettiva. ‘LabArt’, laboratorio artistico aperto, realizza infine con bambini delle scuole, artisti e appassionati, una grande fontana pubblica, la ‘Teverina’, installata nel bosco didattico di Ponte Felcino. Sempre con ‘LabArt’ e nell’ambito di ‘Artisti a scuola’, si svolge la prima edizione di ‘Natura e Arte’. Dopo la grande piena del 2005, da un grande tronco recuperato, nasce ‘Silvestro’. L’Albero della Pace. Quattro anni dopo, sua personale nel Bosco didattico per la 2. Edizione di ‘Natura e Arte’ con 50 lavori.
2007-2008. Castiglione del Lago, nel percorso cittadino e lacustre, mostra personale di sculture; particolare l’esposizione a Morra (Città di Castello), presso lo straordinario Oratorio di S, Crescentino (opere di Luca Signorelli), di cui resta una scultura all’esterno.
Prende forma, negli anni seguenti, l’idea di ‘RiusArte’, ecologia come altra forma del creare: Musica-Pittura-Scultura. 2018, si realizza una esposizione negli spazi della biblioteca di S. Matteo degli Armeni.
2020. ‘La natura ricreata’. Seguendo l’eco del rapporto creativo con la realtà naturale, l’arte di Pizzoni sposa il verde delle Case del Rio, così titola un articolo per l’allestimento permanente di sculture (legno, pietra, ferro) nel parco della proprietà Micchi/Minuti a Ponterio di Perugia (visitabile su prenotazione); l’evento è stato occasione dell’articolo per questo numero della rivista.
Opere di Mario Pizzoni sono tuttora presenti in vari spazi pubblici: a Perugia (Pian di Massiano, Parco s. Margherita); Spello (Villa Fidelia); Torgiano-Brufa; Morra; C. del Lago (litorale della città).
In occasione della pandemìa, sta realizzando piccoli lavori da parete con pietre di scarto, promessa di una esposizione titolata ‘Lasciate giocare il vecchio con le pietre’ (da M. Yourcenar).
Le fotografie delle opere che corredano il testo sono state prese nel parco della proprietà Micchi/Minuti, in occasione della vernice della mostra permanente, visitabile su prenotazione tutti i sabati da maggio a settembre, previo appuntamento ai seguenti numeri 347/3555709 358/2445830.
Angela Margaritelli ha lavorato al Centro Studi del Teatro Stabile dell’Umbria. Esperta in arte dello spettacolo, svolge da tempo attività di promozione e divulgazione artistica e culturale.