Un numero multiforme accompagnerà i nostri fedeli lettori verso la fine del 2021. Come di consueto, arte e cultura sono gli ingredienti principali di questo spazio, sempre nel segno dell’originalità e della riflessione non convenzionale. In copertina, Mara Predicatori ci accompagna alla scoperta del poliedrico artista umbro Fabrizio Segaricci, che dopo la pittura ha sperimentato diverse altre modalità espressive, dalle installazioni alla fotografia. Nel testo, troverete una ricca selezione di immagini relative alle sue opere.
Il nostro Luigi Cimmino ci affida una serie di considerazioni sui concetti di libertà e determinismo, spingendo il lettore a valicare i confini delle proprie certezze e a riflettere, anche per paradossi, sul rapporto fra volontà e azione. Aldo Iori ci consente di tornare su un tema caro alla nostra rivista: l’impegno civile coltivato nelle aule universitarie o scolastiche; in particolare, il suo lavoro ripercorre il ruolo dell’Accademia di belle arti nelle rivolte del 1968. L’interessante saggio di Luca Peverini, invece, traccia un profilo di Cecco Angiolieri scevro da preconcetti e pregiudizi, proponendoci un suo profilo più completo e onesto. Infine, il nuovo numero è arricchito da un componimento poetico di Paolo Nardon, Lo spazio segreto della pittura.